Il Re di Livorno!

ASD-Firenze-AvatarSono passati più di dieci anni da quando nella storica sede dell’Andrea del Sarto iniziò a muovere i primi passi Marco, per noi tutti “il Boncia”. Personalmente ho avuto sempre una sconfinata stima per lui e, come spesso succede, le sensazioni a pelle non tradiscono. Se lo fanno c’è sempre una precisa ragione. Non appartiene alla schiera degli ex subbuteisti, i primi anni settanta non li ha conosciuti e il boom del panno verde negli ’80 lo ha solo sfiorato, o forse nemmeno. Il paradiso sconfinato delle mitiche Hw con la loro aurea di sogno per noi ragazzini dell’epoca non ha modificato il Dna di Marco in nessun modo. Tutto questo non fa che aumentare la meravigliosa considerazione che nutro per lui. Si è presentato ad un mondo totalmente sconosciuto con la modestia dei grandi, l’ho visto ascoltare, guardare per capire, l’ho visto prendere delle ribonge che metà bastava. Ma poi ha sempre risistemato le miniature ai loro posti ed è ripartito. L’ho visto fare la valigia per andare a farsi le ossa con un’altra maglia, in un momento nel quale a Firenze avrebbe avuto la strada sbarrata da giocatori più esperti e, in quel momento, più forti. Non ha fatto una piega. Ha chiuso nella valigia di cartone il pigiama, lo spazzolino, lucido, cronometro e miniature ed è andato a diventare più grande.  Al ritorno è stato acqua che ha riepito un terreno carsico. Voglia e la tenacia sono state correnti che hanno riempito ogni pertugio della realtà subbuteistica gigliata e il suo entusiasmo ha dato una spinta importante a tutti noi per diventare quello che siamo. Nel frattempo non è solo diventato il “mentore” del Club Subbuteo Firenze, quel ragazzino quasi timido si è trasformato in un gran giocatore tutto testa e tecnica. Quel ragazzino, quasi timido, è diventato il nostro Capitano!
Domenica ha fatto un capolavoro, talmente bello che l’ultima cosa che farò sarà quella di infiocchetarlo con freddi numeri. Domenica, Marco, si è vestito di panni regali in terra labronica sfidando e relegando gli altri eredi al trono a semplici paggi di corte. Valorosi combattenti che hanno provato fino alla fine a scalfire la corazza gigliata dovendo però inginocchiarsi, elmo in mano e spada a terra, davanti a quel ragazzino, quasi timido, che è diventato finalmente grande!

Satellite_Livorno_01.03.2015_risultati