Firenze regna!

ASD-Firenze-AvatarViareggio, 27 gennaio 2019 – Sì, Firenze regna perchè quando si muove la corazzata viola fa male. Fa pulito. Nelle ultime due tappe del circuito regionale ci siamo pappati anche le briciole, portando a casa 2 Open e 2 cadetti e quello che più fa brillare gli occhi è che siamo tanti. Ieri, a Viareggio erano ben dieci le maglie gigliate!
Altra nota di orgoglio è aver fatto esordire altri due giocatori nel circuito. Trani e Ciuffi sono arrivati da qualche ora ma hanno già dimostrato di avere le qualità per trasformarsi da persone che giocano a Subbuteo a giocatori di calcio da tavolo. Praticamente come mangiare e stare a guardare! Bravi, per l’approccio al torneo, per la capacità di ascolto, per la volontà, per la caparbietà con la quale vi ho visto giocare. Ottimo direi, questa è la strada.
Poi ci sono le sicurezze, i giocatori sui quali sai che puoi contare , che raramente sbagliano qualcosa. Che possono vincere, perdere ma che torneranno a casa consapevoli di aver fatto il possibile. Barducci, Casati, Gori, Neri, Visani, Pini … su di loro, per questa volta, non spenderò parole.
Me ne manca due all’appello.
Mi manca il Capitano. Che devo dire su Marco; siamo cresciuti insieme, ci siamo puliti la merda di dosso quando tutto andava storto. Ma non ci siamo mai dati per vinti. Ci siamo sempre guardati negli occhi e siamo ripartiti. Abbiamo abbassato la testa, ascoltato, guardato, imparato e con tanto sudore abbiamo provato a fare quello che ci avrebbe consentito un giorno di toglierci qualche soddisfazione. Oggi, se vince Marco vinco io, se vinco io vince Marco. E questa è per me la più grande conquista.
Ieri il Boncia è stato semplicemente perfetto. Ha giocato le partite alla sua portata con intelligenza, ha sofferto contro giocatori forti senza mai prestare la guancia. Ha affondato il colpo quando l’avversario ha abbassato la guardia. E alla fine si è conquistato una finale sudando oltre il dovuto, pagando un dazio troppo alto per aver sbagliato 3 “suoi” tiri, perchè quei 3 tiri lo sai Marco che erano tuoi! E mi fermo qui…la fatica che hai fatto l’hai fatta perchè hai sbagliato quei 3 piccoli dettagli. Il resto non conta. Non contano i portierini che prendono a pedate altre miniature o tiracci sporchi difficili anche da immaginare. Conta che tu abbia sudato come un cane e che alla fine quelle braccia al cielo fossero colorate di bianco e viola!
Me ne manca un altro all’appello.
Mi manca il “Tibe”! A me ricorda un condottiero, uno cazzuto vestito di pelli e cuoio, che arriva dal freddo incazzato come una iena. Un Gengis Khan, uno che la mattina a colazione mangia interiora di pecora e entusiasmo. Io gli voglio bene al Tibe perchè è un giocatore che quando l’ho conosciuto non ci potevo giocare. Sporco ai limiti della scorrettezza e mi faceva incazzare perchè invece l’ho sempre reputato un giocatore forte e quel modo di stare in campo, secondo me, ne limitava le potenzialità. Mi perdonerai Tibe ma sai che sono uno che non le manda a dire dietro. Poi ha fatto quello che una persona intelligente fa. Si è messo ad ascoltare. Si è messo in discussione. Ha capito pezzetto dopo pezzetto come si poteva diventare un giocatore di calcio da tavolo. E oggi, quando lo sento urlare, quando lo vedo con gli occhi lucidi, quando lo vedo sbattere la valigetta perchè è incazzato nero, dentro di me sono contento come un bambino davanti al gelato. Perchè è la conferma che avevo ragione.
La grinta del Tibe dovrebbe essere brevettata e presa da esempio da tanti rammolliti che si fanno grandi solo a parole.
Che vi devo dire ragazzi … non cambierei questa maglia per niente al mondo!
FORZA FIRENZE, SEMPRE!!!

Circuito Regione Toscana 2018/2019