Sogno o son desto?

Classifica Andata Campionati Italiani 2014Voglio esordire cosi, con questa classifica che brilla di luce propria. Non occorrerebbero tante parole per descrivere il nostro cammino in questo girone d’andata del Campionato Italiano di Serie C. Dopo anni di pesantezza, rospi non digeriti, facce scure e viaggi di ritorno allucinanti, domenica sera ci dispiaceva andare via da San Benedetto del Tronto.
Si lo posso dire a voce alta. Siamo stati grandi! Abbiamo gestito il passato in funzione del presente, abbiamo messo a frutto il lavoro di tre anni; tre anni duri, di allenamenti, di sacrifici. Anni nei quali non avevamo mai visto nessun premio ai nostri sforzi. E’ stato un tempo bastardo, nemico, ma dal quale non ci siamo fatti fregare. Sapevamo benissimo che il lavoro avrebbe portato risultati, bastava solo aver fiducia nei propri mezzi e la pazienza di attendere il momento opportuno. Ed eccolo qua; 20 punti in 9 partite, una sola sconfitta e  miglior squadra per  incontri persi. Abbiamo ceduto il passo solo 6 volte su 36 partite. Come facevamo a non ridere?! E se ne sono accorti tutti in quel palazzo. Gente che per anni aveva seguito i nostri sguardi seriosi finalmente gioiva con noi, per noi.
Adesso mi è davvero difficile scrivere di numeri, risultati, statistiche e quant’altro. Ho voglia di scrivere le sensazioni, ho una voglia matta di far leggere al  mondo quello che ho dentro rispetto ai meravigliosi quattro fratelli che mi hanno accompagnato in quest’avventura.  E non solo loro ma anche la pazza banda che è stata insieme a noi nella cittadina marchigiana e la schiera di cuori viola che da sotto il Cupolone seguivano il susseguirsi di emozioni. Grazie, grazie di cuore a tutti, preziosi diamanti di un collier regale.

Siamo arrivati nel palazzetto e alla presentazione delle squadre il mitico Giuseppe Silvestri ha esordito così:
“Sbirciando la loro rosa, si collocano inevitabilmente nella fascia dei favoriti. Per esperienza, voglia e tradizione, hanno tutte le carte in regola per ambire al giro che conta. SUBBUTEO CLUB FIRENZE.
Non sto a raccontarvi le toccate che sono volate all’istante. Ma c’era qualcosa, nel profondo, che ci diceva che forse avrebbe potuto aver ragione. Vero è che tante altre volte avevamo avuto i favori del pronostico e invece l’amaro in bocca l’aveva fatta sempre da padrone.
La prima giornata è fondamentale. Dopo l’enorme fatica della passata stagione avevamo urgente bisogno di fiducia. Dovevamo partire bene e cosi è stato. I ragazzi di Treviso formano un bel gruppo e una squadra temibile e forte. Ma la testa risponde alla grande e in nessun campo giochiamo per noi stessi. Sembriamo un tutt’uno, un’orchestra perfetta dove l’acuto della prima tromba copre il basso tonale della tuba. Ma non lo annienta anzi, gli da forza, lo rende partecipe di un’unica sinfonia. E cosi anche la mia sconfitta passa in secondo piano e vinciamo 2-1 grazie alle vittorie di Sergio e Alessandro con il Capitano a fermare il forte Della Monaca.
Dietro l’angolo ci sono gli amici sassaresi, squadra eroica per i viaggi allucinanti che deve affrontare ogni volta. Ma si sà, la passione non ha prezzo e solo gli stolti si lasciano sopraffare dalla noia. Loro sono tutt’altro e si presentano, come ogni anno, agguerritissimi anche se in formazione rimaneggiata. Mi riprendo da un torpore che durava da troppo tempo. Marco mi da una fiducia incondizionata, non fa una parola qualsiasi decisione prenda. Credo che mi conosca come le sue tasche e sono convinto che è bastato guardarmi negli occhi. Al primo possesso avversario prendo gol. Per il mio Capitano è come se non fosse successo niente. Pareggio, vado in vantaggio e dilago. E’ come ritrovarsi dopo una lunga assenza. Marco ed Emanuele mi vengono dietro e vincono il oro match mentre Alessandro ferma sull’1-1 il temibile Viaggi. tre a zero e andiamo avanti.
Altra partitaccia al terzo turno. Chieti è squadra esperta e anche se ha perso due pezzi da novanta come Fedele e Monticelli i f.lli Di Pierro & Co. sono temibili.
Marco e Alessandro si prendono l’incombenza di fermare due campi, io regolo di misura il più grande dei Di Pierro mentre Sergio fa suo il match (2-1) contro Scarduelli. Partita sofferta ma arriva la terza vittoria consecutiva e tanta, tantissima fiducia. Avevamo detto che dovevamo partire bene, lo dovevamo fare prima di tutto per noi e siamo stati bravi. meglio di così non potevamo fare fino a quel punto. Torniamo a sedere negli spalti del PalaSpeca consapevoli che Firenze quest’anno farà girare le scatole a diversi.
Al quarto turno Modena ci ferma, non ci batte ma ci stoppa sul 2-2. Capolavoro tattico del Capitano che nel primo tempo mette il Kobra che rifila un uno/due a Guerra e poi lo sostituisce con Toni la Melma per impantanare il campo. Risultato: vittoria. Io batto, non senza fatica, Porro junior davvero bravissimo con l’unica pecca la tenuta mentale dovuta alla giovane età. Siamo sopra su due campi. Il Boncia ci prova in tutti i modi ma Riccardo vendica la sconfitta del figlio e si aggiudica il campo con un strimizzito 1-0. Sergio ha la partita più difficile. Montanari è giocatore di altra categoria ma il gigliato è troppo ambizioso per mollare un millimetro al modenese. Lo fa sudare come un cammello dentro una sauna a  Mogadiscio e sul finire scheggia una traversa che avrebbe valso la quarta vittoria. Ma va bene così, gran partita che ci consente di rimanere in scia dei terribili ragazzi di Casale.
L’ultima fatica del sabato è contro Foggia, l’avversario che concluse insieme a noi la cavalcata verso la promozione ad aprile. Sono gli stessi giocatori ma con un innesto devastante per la Serie C. Ogno è davvero giocatore di altri pianeti e quindi chi gli mettiamo addosso? Chi è il giocatore che per lui può essere più fastidioso di una zanzara alle tre di notte? Chi tra di noi puoi fargli venire l’urticaria, le vene varicose e la tachicardia? Il Kobra. Uno a uno e arrivederci suonatori! Sergio si “sollazza” con un perentorio 5-1 mentre io e Alessandro firmiamo altri due pareggi per 1-1. E’ ancora vittoria e vale la testa della classifica perchè Monferrato viene fermato dai grigio neri di Arezzo e per differenza incontri ci è dietro!
Rimettiamo le miniature nei pullman e rientriamo in albergo per una meritata doccia e una lauta cena che ci è sembrata davvero buonissima. Il sorriso stampato sulle facce di tutti era degno del miglior Tarantino, espressioni tra il serio e il faceto che non davano possibilità di capire che diavolo di pensiero stesse frullando nella testa di quel giocatore che stasera, almeno per stasera, era in testa alla classifica.
La domenica il calendario è davvero un macigno. B Eagles, Papata, Monferrato e Messina. Dobbiamo decidere da quale versante scalare questo ottomila, poi ci guardiamo in faccia e capiamo che stavolta non ci fermerebbe neanchè la nord dell’Annapurna!
Ma inciampiamo. I ragazzi di Napoli entrano più cattivi di noi in campo, ci mettono in difficoltà. Gestiamo male il nervosismo e ci facciamo trasportare nel tritello delle urla e della confusione. Altri tre pareggi per 1-1 ma il Boncia non riesce a mordere e anche Emanuele, entrato nel secondo tempo, non ha il morso del Kobra. Il veleno gli rimane nei denti e perdiamo il quarto campo confezionando l’unica sconfitta del nostro cammino.
Adesso è il momento di capire chi siamo. Ci sciogliamo come neve al sole? Ci facciamo venire il tremito come la nonnina di 97 anni con l’Alzheimer o reagiamo da leoni? Che facciamo ragazzi? Bastano due minuti, con le valigette in mano appoggiati alla balaustra. Il Capitano con due frasi mette nelle vene tanta di quella adrenalina che potremmo scendere sul ring contro Tyson. E di pugile forte si tratta al settimo turno perchè gli amici di Papata ci hanno fatto male, molto male l’anno scorso. Ma abbiamo gli occhi della tigre e voliamo troppo alti per farci perdere quota. Ci piace l’aria rarefatta che ci sta riempiendo i polmoni. Tutti bravi e forti i ragazzi di Ponticino ma c’è da fermare il “mostro” Nicchi. Le ha vinte tutte fino ad adesso tranne una piccola pausa di riflessione dove ha pareggiato contro Ogno. Il Capitano mi mette nel primo buio e i grigio neri ci cascano. Vittorio viene su di me ma mi ha sempre sofferto. e anche questa volta esce malconcio. Passo in vantaggio sulla sirena del primo tempo, l’aretino barcolla rischia di prendere il 2-0  ma viene salvato da una chiamata arbitrale che non ha del ridicolo, ha del pazzesco nel senso che i pazzi, evidentemente, sono ancora in giro. Finisce 1-1 ma è un pari pesante che ci da sicurezza. Alessandro cancella dalla faccia della terra i neuroni di Neri e vince di misura, Sergio strapazza il mio fratello granata Vergoni e il Boncia inchioda sullo 0-0 l’architetto Lanzi.
Lo scivolone contro Napoli non ha sclafito neanchè un millimetro della nostra fiducia e della nostra forza e questa vittoria ci rimette in piena carreggiata per correre la corsa del week end, la corsa che potrebbe valere il titolo d’inverno.
A provare a fermarci ci sono loro, i ragazzi di PierCeleste, la corazzata di Casale. Le hanno vinte tutte tranne una che hanno pareggiato. Hanno l’entusiasmo e l’incoscienza degli adolescenti. Tantissima tecnica nelle dita e la spregiudicatezza che solo a quell’età ti puoi permettere.
Ma non hanno fatto i conti con il Boncia! Secondo capolavoro tattico. Lo spauracchio è Cubeta; 28 gol nelle sei partite giocate fino a quel momento. Serve un break, una rottura, uno shock anafilattico. Serve il morso del Kobra. Nessuno dei più di 6 miliardi di esseri umani che popolano questo pianeta avrebbe scommesso su questo accoppiamento. Ma il Capitano non appartiene al genere umano. Credo che sia un extraterrestre venuto sulla Terra per studiare come si sviluppano le cellule cerebrali dei giocatori di Subbuteo. Sicuramente a libro paga di Piero Capponi, il quale ha il chiaro intento di portare il marchio Subbuteo anche su Marte!
E’ l’apoteosi. La mia partita perde di ogni significato offuscata dai tre giganti che mi onoro di avere come compagni di squadra. Sergio va sotto di due contro Gaia ma poi decide che lui è un giocatore di Firenze, si guarda e vede che veste una maglietta bianca e viola. Alza la testa e vede un capitano che da anni si danno come un forsennato, un Ema che è dovuto passare dal purgatorio per tornare ad essere il grande giocatore che è stato e che è, vede me che non ho mai mollato un secondo neanchè quando tutto andava storto. E allora decide che Gaia non poteva vincere. Due missili terra aria e via a casa!
Alessandro decide che è arrivata l’ora di ridere, di esultare, di abbracciare i compagni di squadra e per far questo deve vincere da grande giocatore e lo fa. Prima ammazza Borgo, sostituito, poi fa paniccia di Amatelli. E due. Marco resta fuori. Guarda, in tensione ma sotto i baffi sa che questa volta Firenze ha la pelle dura come il granito. A Cubeta gli si visualizza davanti non un giocatore in maglia bianca da impallinare come e quando vuole. Si materializza un Drago, incazzato nero che sputa lingue di fuoco da ogni poro. E diventa piccolo, piccolo. Artigli che sono lame di diamante si avvicinano alle miniature per colpire quella maledetta palla che per tre volte finirà nella rete del giovane monferratino. Battiamo Casale e per la prima volta ho la gioia irrefrenabile di vedere Emanuele con il groppo alla gola, Alessandro che salta come un grillo a pugni chiusi felice di aver sconfitto anche il suo pessimismo cosmico. Abbraccio Sergio, Marco, il tabellone dei risultati, il cestino dell’immondizia, abbraccio tutto quello che mi sta intorno. Siamo di nuovo al comando della classifica ma non è ancora finita. Ci aspetta l’ultima battaglia contro i forti amici di Messina.
Vinco di prepotenza mentre Sergio fa un capolavoro portando al pari il fenomeno dello Stretto, Mandanici. Partita tiratissima sempre al limite. Ale non sferra il colpo del KO contro Cortese fermandosi al pari mentre Marco deve cedere il passo all’esperto Natoli in una partita che meritava ben altra sorte. Ma bravo ancora una volta il Boncia che da buon capitano si mette nelle spalle il peso di un’altra partita pesante. Pareggiamo 2-2 mentre i ragazzi di Casale battono Foggia e volano al comando. Ma siamo lì, con il fiato sul collo, aspettando Aprile per dare di nuovo battaglia.

Se quello che ho scritto è tutto vero gioite fratelli Viola, se è un sogno allora per favore non svegliatemi!