San Benedetto del Tronto, 17 novembre 2018 – Ancora una volta sul pezzo, sempre lì, inossidabili, presenti più che mai alla competizione più importante del panorama calciotavolistico italiano. L’andata dei Campionati Italiani a squadre in quel di San Benedetto del Tronto ci ha visto di nuovo ai nastri di partenza della serie C, torneo difficilissimo con un girone dove davvero trovare carenze tecniche è un azzardo pirotecnico. Oramai le compagini che arrivano a questa manifestazione sono squadre compatte, forti, equilibrate e trovare la chiave per scardinarne le difese è di anno in anno sempre più difficile. Ma noi siamo Firenze e abbiamo un condottiero che nelle difficoltà va a nozze, più l’impegno è gravoso e più il capitano dà il meglio di sé stesso sbagliando veramente minuzie che spesso vengono mascherate dalle buone prestazioni di noi giocatori.
E poi quest’anno c’è aria di nuovo. I ragazzi del Fiorenza che, dopo la cavalcata in serie D, si presentano anche loro ai nastri di partenza nell’altro girone con un Kobra in più. Firenze vede all’esordio Alessandro Neri, giocatore forte, solido che dopo anni di corteggiamento finalmente è approdato all’ombra del Cupolone.
Intorno i “vecchi” leoni viola di sempre.
Partiamo con qualche punto interrogativo.
Il nostro cavallo bergamasco ha deciso di dare seguito alla stirpe atalantina, mettendo al mondo il meraviglioso Pietro il quale ha reso il babbo fiero e giustamente tronfio ma che potrebbe avere qualche cedimento sul campo dato da qualche nottata insonne di troppo. Marco che ha ancora addosso l’armatura da combattimento, indossata oramai da qualche anno per far fronte ad un periodo nel quale la vita lo costringe a lottare. Alla lunga il metallo potrebbe pesare e l’incognita di vedere la reazione non ce la possiamo nascondere.
Il transalpino viola arriverà come sempre carico a pallettoni ma dalla sua il fatto di non potersi allenare adeguatamente potrebbe creare qualche incrinatura.
Ale è stato scaraventato in un mondo totalmente nuovo e probabilmente dovrà trovare anima e fuoco per entrare a petto gonfio nel covo del Marzocco.
Lasciamo da parte il sottoscritto, il fatto di scrivere mi esenta da autocelebrazioni.
La domanda è… ce la faremo?
Ce la facciamo! Perché alla fine quello che conta è la convinzione, è la passione, è la certezza che hai sempre fatto tutto quello che è giusto fare per affrontare questo impegno. E lo abbiamo sempre fatto con costanza e dedizione, consapevoli del fatto che è diventato un mondo nel quale non puoi più permetterti di cullarti sui ricordi o pensare di arrivare al PalaSpeca forte solo dell’’autoconvincimento di essere forte. Non basta più! O ti alleni o sei fuori.
I dubbi vengono fugati da subito perché la partita con Cremona la vinciamo, sudando come suderemo tutte e nove le partite Ma quella vittoria mette i puntini sulle i! Possiamo tirare su le maniche della tuta, guardarci negli occhi e provarci anche quest’anno.
Al cavallo bergamasco le notti insonni hanno fatto più che bene, vince, convince e urla come un forsennato dando la giusta scarica di adrenalina anche a tutti noi. Bravo Davide. Bravo perché quando tra persone adulte ci confrontiamo e poi si mettono in pratica le parole dette si è sempre vincenti.
Marco gioca un girone di andata bellissimo. Perché quell’armatura non ha potuto togliersela di dosso e allora ha modificato particolari importanti per fare quello che serviva non a lui, ma alla squadra. E lo ha fatto da grande capitano e da grande giocatore.
C’è stato un momento che, da posizione defilata, mi sono messo a guardare Ale. Quello nuovo, quello che poteva durare fatica ad entrare nei meccanismi gigliati. Beh, non ho potuto fare altro che sorridere. Era come vedere un giocatore che ha addosso quella maglia da sempre, l’urlo su un suo gol e l’abbraccio ai compagni a fine partita sono stati la pietra tombale su qualsiasi dubbio potessimo avere. Grande Ale!
Chris è impeccabile. È consapevole che non può essere al cento per cento ma, come sempre, testa bassa e concentrazione massima per sfruttare, oltre il limite, tutte le potenzialità che ha nelle mani e nella testa. Scivola, si rialza, vince. Leone viola inossidabile e insostituibile.
Poi ci sono io…ma è un altro discorso.
Finiamo quinti a pari punti con Messina con lo scontro diretto a nostro favore. Pochi punti ci separano dalla vetta ma abbiamo chiara la consapevolezza che qualsiasi flessione di concentrazione o la pericolosa presunzione di aver già fatto tanto potrebbe rovinare tutto. Lo sappiamo talmente bene che questi fantasmi verranno sconfitti da subito e con l’orgoglio che ci ha sempre contraddistinti ci presenteremo al girone di ritorno a testa alta, fieri di indossare la maglia che portiamo da anni.
FORZA FIRENZE, SEMPRE!!!